III, 39
Solo un occhio la Lycoride, ma un maschio
simile a Ganimede si concede:
per esser guercia, gode ottima vista!
VIII, 54
Di quante sono e furono pių splendida,
pių volgare di quante sono e furono,
vorrei, Catulla, che tu diventassi
splendida meno, ovvero pių pudica.
II, 50
Non č peccato, Lesbia, se del cazzo
t'empi la bocca e poi l'acqua trangugi:
lo sciacquone tu l'usi dove occorre!
III, 87
Chione, la fama vergine ti dice:
niente pių puro v'č della tua fica.
Se vai alle terme, allora, le mutande
tirati, per pudore, sulle labbra!
II, 73
"Sai cosa faccio" chiede, ciucca, Lyrys?
"Non so: quando sei sobria, succhi cazzi..."
|